lunedì 19 agosto 2013

E' un problema di età, di soldi o di paura di non sapere gestire le persone sicure di sé?


Chi segue questo blog da un po' sa che io adoro fare esperimenti.

L'ultimo è stato monitorare il mio profilo contemporaneamente ad altri di colleghe più giovani con circa le mie stesse competenze, ma meno anni di esperienza e meno titoli di studio.

Il risultato è stato che uno di questi profili junior, con il mio stesso background ha ricevuto negli ultimi mesi 3 proposte di lavoro sia in Italia che all'estero.

La sottoscritta invece non è mai stata neanche contattata.

Sono troppo vecchia?

Qualcuno pensa che io costi troppo? a priori, visto che non dichiaro pubblicamente il mio stipendio.

O forse hanno paura di non essere in grado di gestire un rapporto con una persona che conosce molto bene il lavoro e che sa il fatto suo?

Si tratta comunque di discriminazione in tutti e tre i casi.

Mi consola che, anche se raramente, incontro ancora persone che la pensano diversamente, infatti per il ruolo che sto ricoprendo ora (contratto a termine) sono stata scelta grazie all'età e all'esperienza accumulata. La persona con cui lavoro cercava un'assistente che fosse autonoma, indipendente, capace di inserirsi nel contesto aziendale velocemente e che capisse le logiche e le politiche di una multinazionale.

Senza nulla togliere alle colleghe di 30 anni, queste caratteristiche si riscontrano in persona che hanno almeno 15 anni di esperienza vissuta in più contesti, possibilmente anche internazionali (se poi c’è anche un'esperienza di lavoro all'estero, ancora meglio).

In un recente scambio di mail con alcune colleghe più giovani mi sono trovata a dover discutere di alcune attività che sono alla base del lavoro dell'assistente e che a quanto pare io davo per scontate, ma così scontate non sono.

Una per tutte il fatto di dover sempre rispondere a tutte le mail che si ricevono, anche solo con un "no grazie" sia per dovere professionale che per educazione.

Il mio punto di vista è stato pesantemente contestato, sia a livello personale (pare che non sia necessario rispondere alle comunicazioni che si ricevono anche quando una risposta è chiaramente richiesta), sia a livello professionale – e a questo punto mi chiedo se i loro responsabili sono al corrente di tale comportamento.

Sono stata tacciata di non stare al passo con i tempi, in quanto attualmente non sembra più un dovere rispondere alle mail e di essere una che non ha niente da fare in ufficio, dato che trovo sempre il modo di rispondere a tutti.

Nessun commento:

Posta un commento