Carissime e Carissimi, con la terza newsletter di MACSE vogliamo sorprendervi, infatti vi annunciamo, con molto orgoglio, che è nata MACSE Italia – Manager Assistant Carriera Sviluppo Evoluzione, la prima e unica associazione di categoria italiana, no-profit, dedicata totalmente a questa figura professionale. Abbiamo fatto il salto di qualità, come anche dichiarato nel primo articolo, pubblicato su Avvenire, dedicato all’associazione e siamo diventati la voce di tutte le Manager Assistant in Italia. Il Consiglio direttivo è a vostra disposizione se volete attivare un contatto diretto, così come i Responsabili delle Sezioni che sono gia’ nate sul territorio. Il giorno dopo la diffusione di questa notizia, abbiamo avuto numerosissime richieste di registrazione e ci auguriamo che aumentino sempre più. I nostri obiettivi, dichiarati sul sito http://www.macseitalia.it/, sono chiarissimi e gli interventi che seguono sono evidente testimonianza che stiamo andando nella giusta direzione. Vi invito a iscrivervi, perché MACSE Italia è una realtà fondamentale per la crescita e lo sviluppo del ruolo di Manager Assistant. | ||||
Mariachiara Novati Presidente MACSE Italia | ||||
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MN: Mi sembra di capire che non bastano più le solite competenze, ma che siano richieste particolari specializzazioni e approfondimenti anche di carattere più specifico. MB: Certamente, a fianco delle tradizionali e sempre verdi competenze di gestione multipla e simultanea di tematiche complesse, di tolleranza allo stress, di abilità relazionali, di assoluta empatia con le esigenze professionali, anche non palesate, del Capo e di sempre migliore conoscenza della lingua inglese (almeno), assumono una veste primaria competenze di generale sensibilità economico-finanziaria, con capacità di lettura dei principali indici e voci di conto economico e stato patrimoniale, così come di prima analisi strategica e spesso operativa. | ||||
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PF: Quindi per i prossimi anni cosa vedi? MP: Scarichiamo qualche aggiornamento e atterriamo nel pianeta Assistant 2010 e intendo riferirmi a tutte le tipologie: personal, executive, office manager… Possiamo essere definite in molti modi, ma ci accomuna un elemento: assistere, che deriva dall’etimologia latina ad-sistere, stare “appresso”, per aiutare, soccorrere o altrimenti giovare ad alcuno. È una vera e propria Professione, e come diceva un vecchio slogan è “per molte, ma non per tutte”. | ||||
PF:Quali, allora, le caratterisitche della Manager Assistant del futuro? MP: Ogni Grande Capo è unico nel suo genere e quello che ci rende così indispensabili e in alcuni casi insostituibili, è la capacità di imparare a conoscere e assistere non solo lui o lei, ma anche di gestire con padronanza tutto il mondo di relazioni, informazioni, umori e malumori, che gravitano intorno alla famosa e famigerata Direzione. | ||||
PF:Abbiamo quindi totalmente superato il vecchio stereotipo della segretaria? MP: Non butterei via tutto, infatti il termine “segretaria”, a bene vedere, deriva da secretum , termine che, per estensione potremmo applicare anche a una dimensione spaziale, ovvero il “luogo dei segreti”, il nostro ufficio. Ora piu’ di prima siamo, infatti, custodi di dati strettamente confidenziali, che riguardano la sfera più delicata e importante dell’Azienda. | ||||
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Qui ho trovato una cultura aziendale diversa, dove per esempio la donna lavoratrice ritrova IL PROPRIO posto quando rientra, non un posto qualsiasi. Certo, non ci sono donne nel Management Team, ma almeno qui la job rotation e i riconoscimenti sono più obiettivi che in molte altre aziende. Il mio Pigmalione è stato il Direttore HR, che ha sempre creduto in me dal colloquio di assunzione: ha facilitato il mio passaggio da PA dell'Amministratore Delegato a Responsabile di tutti i servizi di segreteria e supporto del sito, con due colleghe esperte come miei riporti, mantenendo la mansione di Internal Comms. E' una vera scommessa, una cosa così in quest'azienda non c'è mai stata nemmeno a livello di Gruppo. Solo da un mese mi è stato assegnato anche il supporto agli espatriati e la gestione delle carte di credito aziendali. L'AD è stato contento per me, io sono forse troppo complessa come profilo per rimanere solo un'Assistant, anche se siamo stati un team eccellente. Infatti lui ha inisistito che alcune funzioni di supporto rimanessero a me e non alla sua nuova Assistant. | ||||
ML: Pensi che il tuo caso sia l'eccezione o credi che ci possa essere uno sviluppo di carriera per la nostra professione? Se sì, quali sono gli ambiti che ti vengono in mente? LN: Il mio credo nella vita è Life's what you make it, titolo di una canzone dei Talk Talk. Il destino secondo me agisce solo nel trovarsi al posto giusto nel momento giusto, anche se pure qui l'intuito della persona gioca un ruolo. Non credo di essere un'eccezione, né che quello che è accaduto nella mia vita lavorativa sia irripetibile. Spetta a noi convincere gli altri del nostro valore ma bisogna farlo con una certa autorevolezza e credibilità. Io non credo di essere una donna con le palle, ma di essere una donna che ha sempre cercato di fare al meglio quello che le veniva chiesto, senza paura di saltare nel vuoto. Ho aperto start-up, ho aperto per l'Italia siti web e sales intranet, ho diviso il mio tempo fra due capi di strutture diverse, ma ho anche sempre fatto capire dove potevo arrivare, cosa potevo dare di più e meglio. Quando non funzionava, ho cambiato azienda, ma ho anche cambiato città e vita più volte. Se una donna è cosciente dei propri mezzi ed ha le idee chiare, nessun ambito è precluso: HR, Vendite, Marketing, Servizi Generali e perchè no, anche il giornalismo! | ||||
ML: Quali consigli daresti a una collega più giovane che vuole crescere nel ruolo? LN: Crescere nel ruolo è come crescere nella vita. Dare i consigli a una collega giovane mi fa pensare a quando dò i consigli a mio figlio di 4 anni e mezzo, sperando di aiutarlo a (e lui fa sempre l'esatto contrario, poi puntualmente viene per farsi consolare). Non avere fretta: bruciare le tappe vuol dire rovinare tutto. Una reputazione rovinata è una strada senza ritorno. Fare la gavetta: si impara tantissimo, cose che un giorno faranno comodo, e poi l'umiltà è la dote dei più grandi. Non avere paura di cambiare: città, vita, posto di lavoro, mansione nella stessa azienda. Impara l'arte e mettila da parte. Farsi valere: essere umili non vuol dire essere passivi, fate capire chiaramente le vostre aspirazioni. Sembra un'ovvietà, ma non lo è: sapere bene cosa si vuole veramente. Lanciare messaggi ambigui porterà solo a risposte ambigue in ogni situazione personale e di carriera. Essere coscienti dei propri mezzi, non sottovalutarsi, ma neanche sovrastimarsi. | ||||
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I nuovi saperi della Manager Assistant: uno spunto finale di riflessione di Patrizia Faranda Chi è la MA? Quale sarà l’evoluzione di questo ruolo? Da formatrice quale sono ho provato a rispondere a queste domande, rileggendo le interviste che precedono in una chiave nota a qualsiasi formatore: quella del sapere, del saper fare e del sapere essere. Il quadro che ne viene fuori è che la MA dovrà sempre più: - saper leggere un conto economico, avere una maggiore dimestichezza con i bilanci di un’azienda per supportare più efficacemente il proprio manager nel suo lavoro di lettura e interpretazione di dati complessi. - saper fare una selezione e gestione accurate di informazioni, grazie alla acquisizione di più significative conoscenze circa il funzionamento della realtà economica d’impresaedella propria funzione di appartenenza. - saper essere empatica, socialmente intelligente, in grado di cogliere “gli umori” del clima organizzativo circostante e, come sempre, riservata. Ma soprattutto essere capace di costruirsi un progetto professionale che si arricchisce, si aggiusta e si perfeziona perché in continuo divenire. Rimettendosi in gioco quando serve, con l’atteggiamento mentale di chi sa guardare il bicchiere mezzo pieno. Questo, naturalmente, vale per tutti: lavoratori, professionisti, persone “di questi tempi moderni”. | ||||
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