La comunicazione è uno dei
principali e più importanti modi con i quali si ottengono e si forniscono
informazioni, dandoci così la possibilità di interagire con altre persone.
Come sappiamo non si può evitare di comunicare, anche
quando si sta in silenzio e tramite la comunicazione impariamo a conoscere
gli altri e tutto quello che ci circonda.
Quando parliamo e quando scriviamo c’è sempre qualcuno
che dice qualcosa e qualcun altro che ascolta o legge e quello che è scritto
rimane molto più impresso di quello che viene detto: verba volant,
scripta manent, quindi facciamo molta attenzione a quello che scriviamo.
Infine, tra chi parla e ascolta c’è una differenza di
ruolo, che cambia secondo la situazione: se sto ricevendo o sto comunicando
informazioni.
Emittente, Destinatario e Ricevente
La comunicazione è la trasmissione, lo scambio d’informazione, verbale (a parole) o scritta (mail, lettere, relazioni).
Quando si parla o si scrive di comunicazione, si definisce E emittente, chi manda il messaggio, mentre si definisce come D il destinatario oppure R il ricevente, chi riceve il messaggio.
Ogni comunicazione ha uno scopo, che è il motivo per
cui si avvia una comunicazione.
Da segnalare, specialmente nella nostra professione,
che può accadere che tra destinatario e ricevente ci sia una differenza: il
destinatario è chi dovrebbe ricevere il messaggio, per esempio il capo, mentre
il ricevente è l’assistente, che in realtà lo riceve.
Ora è il momento di affrontare il tema
destinatario/ricevente.
Come si può entrare in sintonia con lui e coinvolgerlo
emotivamente con il nostro modo di comunicare?
Una tecnica molto utile, nella comunicazione verbale, è
quella del “mirroring”, che prevede la capacità di instaurare con il nostro
interlocutore un “rapporto empatico”, basato sulla fiducia e la sintonia
emotiva, creando empatia.
Secondo Wikipedia, l’empatia è la capacità di un
individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d’animo di
un’altra persona.
L’empatia, prevede modalità di comunicazione per cui il
ricevente, ascoltando attivamente l’altro, sospende momentaneamente il suo modo
di percepire la realtà per cercare di comprendere le esperienze e sintonizzarsi
sulle percezioni dell’interlocutore. È una forma molto profonda di comprensione
dell’altro perché si tratta d’immedesimazione nelle emozioni degli altri.
Un sistema per creare velocemente empatia con il nostro
interlocutore è proprio il “mirroring” che significa assumere la stessa postura
del nostro interlocutore, ma attenzione a non esagerare, perché l’altro
potrebbe non comprendere e sentirsi preso in giro!
Per esempio, se chi abbiamo di fronte ha le braccia
conserte, anche noi lo faremo, se il nostro interlocutore si accarezza i
capelli, possiamo imitarlo, ma senza eccedere.
Il suggerimento è di non ripetere gli stessi movimenti
esattamente come lui, ma quando tocca a noi parlare. Aspettiamo che finisca di esprimere
il suo pensiero o di farci delle domande e poi, quando cominciamo a parlare,
mimiamo la sua postura.
In questo modo ci identificherà come persone empatiche
nei suoi confronti, ci vedrà come simili a lui permettendoci d’instaurare un
rapporto di fiducia: “Non so
perché, ma sento di potermi fidare di te”.
Bel post! A me è piaciuto anche approfondire alcuni aspetti della comunicazione efficace nel mio blog. Spero di scambiare pareri con voi su questo argomento!
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